Un lettore appassionato di acquari mi ha inviato un interessante e dettagliato articolo dedicato ad un problema piuttosto diffuso, ovvero la necrosi delle pinne dei pesci; ecco come Fulvio è riuscito a trovare una soluzione:

Buongiorno,
ho pensato di scrivervi per comunicarvi la mia esperienza nell’aver salvato l’ orifiamma di mio figlio dalla necrosi delle pinne.
Un Sabato sera sono comparsi i primi sintomi (una macchia puntiniforme leggermente in rilievo) sulla pinna caudale interna destra; la situazione è peggiorata con la giornata di Domenica, quando altre macchioline sono comparse sulla pagina esterna della pinna caudale esterna destra e su quella dorsale.
Il Lunedì mi sono recato presso diversi Gardens per poter acquistare dei prodotti medicali, ma, con mio grande sgomento, ho saputo che tutti questi prodotti non sono più vendibili in Italia per questioni normative/burocratiche. In pratica il mio pesciolino era stato dato per spacciato.
Per carattere, non sono uno che si arrende facilmente, pertanto ho cercato in internet fino a trovare un negozio on-line in grado di procurarmi i medicali e di spedirmeli a casa. Unico problema: l’infezione stava divorando le pinne di Palla a vista d’occhio ed avrei dovuto aspettare i tempi di consegna (pochi giorni) prima di procedere con il trattamento.
Non potevo aspettare.
Ecco quindi cosa ho fatto:
1) Mi sono informato, via internet, sulla patologia: la corrosione delle pinne è generalmente causata da batteri del genere Aeromonas e/o Pseudomonas;
2) Ho pensato ad un antibiotico attivo contro tali batteri e che avesse comunque un buono spettro d’azione per includere il maggior numero di specie batteriche. La classe dei fluorochinoloni si presta bene a questo compito (in particolare levofloxacina e ciprofloxacina sono le molecole più indicate). Avevo in casa della ciprofloxacina in compresse da 250 mg, per cui ho optato per quello;
3) DILUIZIONE dell’antibiotico 1 gr ogni 200 Litri di acqua (calcolata su base empirica: quando lavoravo in laboratorio si utilizzavano 1 gr ogni 100 litri, ma con antibiotici meno potenti).
ATTENZIONE: la diluizione dell’antibiotico è molto importante, in quanto errori di stima potrebbero causare l’inefficacia del trattamento o peggio ancora la morte diretta del pesciolino per avvelenamento. Pertanto si devono considerare i litri di acqua effettivamente presenti nell’acquario e non la capacità totale dell’ acquario (nel mio caso: ho messo Palla in una vasca di quarantena da 10 litri, riempiendola con 6 litri d’acqua).
Quindi, tornando al calcolo di diluizione avremo:
1000 mg (cioè 1 gr): 200 litri = x mg : 6
ovvero  x = (1000 * 6) / 200 = (6000)/200 = 30 mg/litro
ORA, la compressa di ciproxin era da 250 mg, quindi l’ ho spezzata in 8 parti per avere un quantitativo di antibiotico pari a circa 30 mg.
4) Ho somministrato per 3 giorni consecutivi l’antibiotico (1 pezzettino da 30 mg ridotto in polvere con una pinza) ogni 12 ore, aggiungendo anche 1 ml di ricostituente; in pratica: ogni 12 ore cambiavo l’acqua, discioglievo l’antibiotico, aggiungevo il ricostituente e somministravo un po’ di cibo per pesci.
RISULTATO:
Il mio pesciolino è guarito.
Note: durante il trattamento il pesciolino si è dimostrato molto apatico (permanenza sul fondo, ipomobilità), tuttavia ha sempre mangiato la razione di cibo offertagli (sebbene nell’arco di qualche ora). L’ Infezione batterica si è arrestata già a partire dal primo giorno, per poi regredire nei giorni successivi e scomparire completamente dopo il terzo giorno di trattamento. Non appena ho smesso di somministrare l’antibiotico, il pesce è tornato a manifestare la sua vivacità.
Spero che da questa esperienza qualcun altro possa trovare degli spunti o dei riferimenti per le proprie emergenze.
Ah, dimenticavo, i medicinali mi sono arrivati dopo 5 giorni e, provenendo dalla Germania, le indicazioni erano tutte in tedesco. Ho trovato in internet le relative schede tecniche complete di indicazioni in italiano.
CIAO!
Fulvio Villa