E’ consuetudine che i laghetti da giardino vengano realizzati con differenti profondità, sia per quanto riguarda i laghetti realizzati con scavi e teloni impermeabili, sia per le apposite vasche in plastica da interrare ed utilizzare come dimora per pesci e piante; questo torna ovviamente utile al fine di ricreare un ambiente simile a quello naturale, ma oltre a questo ci sono anche degli aspetti funzionali da non sottovalutare.

La profondità del laghetto deve essere indicativamente maggiore nella zona centrale, la cui grandezza può essere variabile, senza ovviamente eccedere in un senso o nell’altro; intorno all’area interna più profonda, è bene ricreare due (o anche più) diversi livelli di profondità, gradualmente meno accentuati, in modo che quello più esterno sia profondo solo alcune decine di centimetri.

Il cerchio più esterno del laghetto, in gergo definito come zona d’acqua bassa, è la parte dell’acquario che catturerà la maggiore quantità di ossigeno; come ben sappiamo, infatti, è molto meglio inserire i pesci in delle vasche dalla superficie di contatto con l’aria uguale rispetto alla base, nel caso in cui questa sia superiore, tanto migliore sarà l’ossigenazione per la vasca e per i pesci. Assolutamente da evitare, invece, le vasche con una superficie di contatto acqua-aria inferiore a quella della base… se pur da 1.000 litri, non potranno mai garantire ai pesci un’ossigenazione adeguata.

Anche dal punto di vista termico la zona d’acqua bassa del laghetto è molto importante, dal momento che questa area della vasca si riscalderà più facilmente sotto i raggi solari; questo significa anzitutto che nei mesi più caldi i pesci potranno risentire meno del calore, nuotando principalmente nella zona centrale, ed inoltre il riscaldamento di questa porzione d’acqua favorirà lo sviluppo di diversi microorganismi molto utili al biotopo.